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“Poesie IN Strada”: emozioni sussurrate tra le vie.

Lucia Vitelli, presidente dell’associazione di promozione sociale “Porta – Voce”, trascrive una poesia sulla vetrata di un bar

In questo periodo “oscurato” che sta segnando le vite di milioni di cittadini, i centri storici delle città di tutto il mondo si stanno spegnendo. Un cuore che sta rallentando il suo battito non portando più sangue alle periferie, alle altre parti del corpo. Il motore sta cedendo. Ombre camminano veloci nella nebbia tra i vicoli. Il freddo entra lentamente nelle ossa. Paralizza. Sembra che il destino ci voglia anche chiudere la bocca bendandola, mentre un universo di emozioni reclama di essere condiviso, ascoltato.

In questo contesto, si sviluppa l’iniziativa Poesie IN Strada caldeggiata dall’associazione di promozione sociale Porta – Voce: già il nome di questo sodalizio richiama alla comunicazione, all’interazione, all’espressione del pensiero, alla vita.

L’idea si inserisce all’interno di un più grande progetto, iniziato alcuni anni addietro, che vede la volontà di portare la poesia nelle nostre esistenze, nella nostra quotidianità; di farla scendere nelle strade, nelle piazze, aiutandola ad alzarsi dai divani impolverati di aristocratici salotti lontani dalla vita reale.

Il MEP (Movimento per l’Emancipazione della Poesia) nacque a Firenze nel 2010.

Lucia Vitelli con Marcello Campomori, membro del direttivo dell’associazione “Porta – Voce”.

Facile dire:

<<Rivestiamo i muri della città di poesie!>>.

Altra cosa è coinvolgere una comunità in questo proposito, ammantandolo di un significato profondo. Ci vuole qualcuno che vi dedichi tempo; che pianifichi delle azioni; che abbia capacità di coinvolgere; che lavori gratuitamente; qualcuno per cui l’agire seguendo illuminati principi morali ed etici sia più importante di un freddo stimolo economico.

L’associazione Porta – Voce ci ha provato ed è riuscita. Ha iniziato lavorando sulle reti personali dei singoli soci. Ha raccolto interesse e simpatia. Forse la stima, di chi avrebbe tante volte voluto provare con iniziative di natura simile, ma si è sempre fermato alla fatidica domanda:

<<Ma chi me lo fa fare…?>>

Una poesia trascritta sulla vetrina di un esercizio commerciale del centro storico di Grosseto.

E’ arrivato l’appoggio di altre associazioni. Gli esercizi commerciali del centro storico hanno dato la loro disponibilità. I media e i quotidiani locali hanno abbracciato la causa. In poco tempo sono arrivati i primi componimenti.

Un uomo, un docente, un poeta, David La Mantia, nonché vicepresidente dell’associazione, si è trovato a ricevere e gestire una discreta mole di poesie. Provenivano da persone comuni, ma anche da autori locali e, sorprendentemente, da nomi noti a livello nazionale. Tutti che sono rimasti rigorosamente anonimi, o perlomeno, non associati al testo inviato. David ha parlato singolarmente con ognuno di loro. Oltre ai ringraziamenti, ha tentato di creare un ponte empatico con chi aveva donato le proprie emozioni.

Il poeta David La Mantia, vicepresidente dell’associazione “Porta – Voce”, con la scrittrice Agata Florio.

Alla vigilia di sabato 7 novembre, l’associazione Porta – Voce, con la sua iniziativa Poesie IN Strada, poteva contare sul patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Grosseto e della Proloco, sul riconoscimento del valore sociale di diverse associazioni (Letteratura e Dintorni, Associazione Italiana Persone Down Grosseto, Neuropeculiar Movimento per la Biodiversità Neurologica, Camera Minorile Grosseto…), sull’adesione di più di 20 esercizi commerciali del centro storico.

Ma è stato in quel sabato che la magia si è svelata. Un piccolo team di soci e volontari, rispettando i regolamenti COVID -19, ha trascritto con entusiasmo, passione, amore le poesie sulle vetrine di negozi, bar, ristoranti. I primi a rimane ammaliati sono stati gli stessi titolari: un po’ toccati dalle parole, un po’ sorpresi da come la gente sostasse a leggere quei versi davanti ai loro esercizi. Le persone rallentavano la loro corsa compulsiva; a volte la sosta era l’occasione per scambiare una riflessione con un conoscente o un estraneo.

Poesia trascritta sulla vetrina di una libreria

Dice Gabriella Capone, portavoce dell’associazione:

<<C’è una Grosseto, che è quella di persone perbene, per citare il grande Gigi Proietti, al quale abbiamo voluto rendere omaggio, che vogliono uscire dalla crisi che ci circonda senza odio e senza rabbia. La poesia è uno di quei mezzi per diffondere empatia. Nel vedere persone ferme lì a leggere quei versi, ci si rende conto che c’è ancora chi osserva ciò che si ha intorno, che la superficialità non è poi così contagiosa, che bisogna avere fiducia. “Poesie IN Strada” è nata da uno scambio d’opinioni su come sia facile attirare l’attenzione sul bello che c’è, attraverso pochi semplici gesti>>.

E ancora:

<<“E’ stata un’occasione per stimolare la fantasia, per fermarsi a riflettere, per soffermarsi a leggere. Presi dalla velocità del vivere quotidiano, dai like e dalle condivisioni virtuali, abbiamo voluto creare spazi di condivisione reali, dinanzi a vetri trasparenti, tra chi dietro quelle vetrine lotta in questo periodo particolare, per non mollare…>>

Gabriella Capone, PR dell’associazione “Porta – Voce”, trascrive una poesia.

Sì, la bellezza è calata sul centro storico di Grosseto. Quella bellezza che scaturisce dalla sorpresa di ciò che non ti aspetti: un verso all’improvviso che ti chiama, ti riconosce, sa cosa provi, ti ricorda che non sei solo. La bellezza di un gruppo di persone che si è prodigato per donare qualcosa agli altri, per dare l’esempio che si può credere nelle nostre idee, ma soprattutto si può realizzarle. Sabato 7 novembre un defibrillatore ha stimolato il cuore di Grosseto.

Vetrina di un negozio con trascritta una poesia
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